mercoledì 12 settembre 2012

"LE PROFONDITA' DEL BLU - Massimo Munari, clarinetto"

Musiche di Domenico Turi, Sylvain Kassap, Alessandra Ravera, Giacinto Scelsi, Marco Morgantini, Silvano Bussotti, Massimiliano Tisano

mercoledì 12 Settembre 2012, ore 21

Festival di Bellagio e del lago di Como - Bellagio - Biblioteca Comunale

Ingresso libero

In collaborazione con Centro Musica Contemporanea di Milano

www.centromusicacontemporanea.it

Massimiliano Tisano: Berceuse (per clar. Basso)

Recital dedicato al Clarinetto Basso e Contrabbasso, gli strumenti per eccellenza associati al blu, il colore che espri

Domenico Turi: Incredulae rosae (per clar. Basso)

Sylvain Kassap: Debut (per clar. Contrabbasso)

Alessandra Ravera: La scatola del tempo (per clar. Basso)

Giacinto Scelsi: Ixor (per cl. Basso)

Marco Morgantini: Atra Cura (per clar. Contrabbasso)

Silvano Bussotti: Brutto, ignudo (un tratto per clar. Basso)

Mare e cielo. Il blu è il colore associato all'udito, alla condizione ossimorica della quiete attiva rappresentata dal porsi in ascolto. Il blu è oscurità resa visibile e lo scopo dell'arte, come magnificamente espresso dalle parole di Paul Klee, è quello di rendere visibile l'invisibile, dischiudendo all'uomo la quarta dimensione. L'associazione musica e pittura non è nuova: ma nella musica contemporanea colta e di ricerca la riflessione sulla temporalità e sul processo di costruzione riecheggiano la riflessione dell'arte visiva moderna sul concetto di Gestaltung, ben espresso sempre da Klee. La via alla forma, infatti, trascende la meta, rappresenta non la forma ma la funzione, la struttura di crescita che giustifica la forma. La dimensione temporale, che costituisce la condizione dell'essere della musica, è sempre sottesa allo sviluppo del processo di formazione. Riprendendo la distinzione già operata da Goethe tra Gestalt e Bildung, nelle strutture musicali, indissolubilmente legate alla temporalità, il già formato viene subito ritrasformato: e l'ascoltatore deve mantenersi mobile seguendo l'esempio che essa fornisce. La percezione è percezione vivente, e l'ascoltatore opera ad ogni istante il proprio processo di ricostruzione della forma musicale.


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